demartino60

Un viaggio a ritroso lungo le tracce di Ernesto de Martino nel Salento: immagini, visioni, performance e un convegno internazionale di studi internazionale.

Un progetto di Kurumuny con la direzione scientifica di Maurizio Agamennone e Luigi Chiriatti

Nel 2019 corrono sessant’anni dalla indagine sul tarantismo salentino condotta da Ernesto de Martino e dalla sua équipe, tra Nardò, Galatina e Muro Leccese, nel giugno-luglio 1959. Oltre il noto volume demartiniano (La terra del rimorso, Il Saggiatore, Milano 1961), ne sono scaturite numerose piste di ricerca e riflessione scientifica sulle relazioni tra la musica e il trattamento del disagio e della sofferenza, la musica e gli stati di alterazione di coscienza in contesti rituali e cerimoniali, la musica e l’esperienza religiosa, ma anche un esuberante “discorso pubblico” sui recenti processi di patrimonializzazione di esperienze, saperi e beni immateriali quali la musica e la danza, sulla costruzione di possibili identità locali, che ha pure alimentato istanze sociali e politiche complesse.

Il progetto “demartino60”, omaggiando e celebrando l’opera pionieristica di Ernesto de Martino e dei suoi collaboratori, intende divulgare parte dei documenti prodotti intorno al fenomeno, verificare lo stato della riflessione e delle indagini esperite.

Attività:

  • una mostra itinerante di immagini, suoni e visioni sul tarantismo a Galatina;
  • una performance teatrale di Paolo Apolito e Stefano De Matteis, che attraverso un’immersione del contesto sociale del tempo ci racconterà della mitica spedizione dell’estate del ’59;
  • una serata di proiezioni di documentari e filmati;
  • un convegno internazionale di studi che si configura come un incontro di studiosi e artisti, a diverso titolo impegnati intorno alle tematiche di ascendenza demartiniana e ai relativi sviluppi.

Mostra itinerante

Il luogo del culto, Galatina, San Paolo;
tarantismo e dintorni


14-16 agosto LECCE, Chiostro biblioteca Bernardini;
17-20 agosto GALATINA, Convento delle Clarisse;
21 agosto STERNATIA, Palazzo comunale;
22 agosto MARTANO, Giardini del Duca.
La mostra sarà itinerante e seguirà il Festival “La notte della Taranta”, l’orario di visita è dalle 18.30 alle 22.30.

Galatina, la cappella di San Paolo e lo spazio antistante, rappresentano il luogo di svolgimento del rito, la meta dove per decenni tarantate e, più recentemente, anche studiosi del fenomeno e semplici curiosi si sono dati appuntamento per celebrare e osservare il rituale magico-religioso del tarantismo. Questa mostra multimediale restituisce gli scatti di fotografi professionisti e non, che nel corso di un cinquantennio hanno varcato la soglia del luogo del culto. Sarà proposta un’istallazione di video-arte di Fernando Bevilacqua: un percorso immersivo attraverso un montaggio serrato di immagini, frammenti video e audio, frutto di ricerche etnografiche condotte sul campo, che porterà lo spettatore direttamente nel paesaggio visivo-sonoro del tarantismo.

Alcuni scatti

Le fotografie esposte in mostra sono di Chiara Samugheo, Paolo Longo, Paolo Albanese e Paola Chiari, Salvatore Congedo, Carmelo Caroppo, Fernando Ladiana, Luigi Chiriatti.

Racconto di un libro

La terra del rimorso di Ernesto de Martino
Con Paolo Apolito e Stefano De Matteis

17 agosto GALATINA, Convento delle Clarisse, ore 20.
In un’atmosfera politica, sociale e culturale lontanissima da quella odierna, Ernesto de Martino decideva di intraprendere una “spedizione” in Salento, per una ricerca sul campo concernente il tarantismo.

La spedizione si poneva il duplice compito di elaborare un’immagine plausibile, scientificamente fondata, del tarantismo e al tempo stesso di contribuire a un’analisi rigorosa e politicamente consapevole delle condizioni del Sud dopo la fine della dittatura fascista, la conclusione della Seconda guerra mondiale, e l’avvio di un nuovo assetto democratico e repubblicano.

L’immagine che ne è venuta fuori si è imposta all’attenzione degli studiosi nazionali e internazionali, ma poi anche dell’opinione pubblica colta e infine del tessuto sociale salentino.

Non è l’unica immagine possibile del tarantismo, com’è ovvio per qualunque fenomeno sociale assunto in una narrazione scientifica, ma senza dubbio è la più forte, autorevole e ampiamente condivisibile ancora oggi, come mostra la lunga permanenza del volume La Terra del Rimorso nell’attenzione di quanti cercano di comprendere la storia del Sud e il fenomeno del tarantismo in particolare. La performance a due voci cerca di restituire innanzitutto quell’atmosfera con gli strumenti dell’antropologia culturale e del teatro oratorio.

Visioni

PROIEZIONE DI FILMATI E DOCUMENTARI SUL TARANTISMO

21 agosto STERNATIA, Palazzo Comunale ore 20
In una lunga serata di approfondimento, verranno proiettati alcuni tra i filmati e i documentari più celebri e importanti sul fenomeno del tarantismo:

Meloterapia del tarantismo di Diego Carpitella (1960);
La taranta di Gianfranco Mingozzi (1962);
Immagini del tarantismo di Benito Dispoto (1962);
Morso d’amore di Annabella Miscuglio e Luigi Chiriatti (1981).

Convegno di studi internazionale

A sessanta anni dalla “mitica estate” del 1959, sulle tracce di Ernesto de Martino e Diego Carpitella: musica, transe, danza, terapia e religione

3 e 4 aprile 2020
Auditorium Museo Sigismondo Castromediano Lecce;
Ex Convento degli Agostiniani, Melpignano
È in via di definizione il programma del convegno internazionale di studi, A sessanta anni dalla “mitica estate” del 1959, sulle tracce di Ernesto de Martino e Diego Carpitella: musica, transe, danza, terapia e religione, che si terrà ad aprile 2020 e si configura come un incontro di studiosi e artisti, a diverso titolo impegnati intorno alle tematiche di ascendenza demartiniana e ai relativi sviluppi.

Ernesto de Martino

Nacque a Napoli l’1 dicembre 1908. All’università di Napoli si laureò nel 1932 con una tesi in Storia delle religioni, che lo introdusse nella cerchia di Benedetto Croce. Con una serie di missioni etnografiche dai primi anni ’50, raccolse una quantità di documenti relativi a manifestazioni magico-religiose e ne studiò le origini storiche, i rapporti con le condizioni storico-sociali attraverso i secoli, i motivi impliciti che ne giustificavano il persistere. Oggetto della sua investigazione furono particolarmente il complesso mitico-rituale della fascinazione in Lucania (Sud e magia, Milano 1959); le persistenze del pianto funebre in Lucania (Morte e pianto rituale nel mondo antico, Torino 1958); il tarantismo del Salento (La terra del rimorso, Milano 1961).

Fu proprio de Martino a imprimere una svolta decisiva nello studio del fenomeno del tarantismo. Nell’estate del 1959 inaugurando la tecnica dell’indagine interdisciplinare, con l’unione in un’unica équipe di uno storico delle religioni ed etnologo, uno psichiatra, una psicologa, un’antropologa culturale, un’assistente sociale, un etnomusicologo e un documentarista fotografo, indagò a fondo il rituale magico-religioso del tarantismo pugliese, raccogliendo i risultati dell’analisi, in quella mitica estate del ’59, in quello che sarebbe divenuto un testo di riferimento: La terra del rimorso. Ernesto de Martino morì a Roma il 9 maggio 1965.